Cara vecchia Italia

24 febbraio 2010

Questa mattina mentre ero in bagno a farmi la barba, ho sentito una voce che sembrava provenire da un tempo remoto.
Si trattava di un arrotino.
Non so quante delle persone che mi stanno leggendo hanno avuto modo di vederne uno, ma si tratta di una figura che, girando di strada in cortile con il suo carretto, affilava vecchie forbici e coltelli consumati.
Certo, oggi non sono più così diffusi e negli ultimi tempi al carretto è subentrata la macchina, ma sentire il classico slogan pre-registrato è stato, in mancanza di un termine migliore, anacronistico.
Ed ho pensato all'Italia, sospesa in una specie di limbo dal quale sembra non riesca ad uscire, tra i furbi e i geni, tra  piaceri e cervelli in fuga.